I Papi Della Storia, Gregorio Xii, Marche, Raro Antico Ritratto, Da Collezione, 500

Valore stimato —139.3

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GREGORIO DODICESIMO 

 

Interessante antica edizione,

raffigurazione del noto pontefice;

 misura cm.16x13 ca. (parte figurata) su foglio di circa cm.22x16;  incisione all'acquaforte e xilografica (praticamente una doppia incisione essendo state utilizzate due matrici, una in rame per il ritratto vero e proprio, e una in legno per la cornice che contorna il ritratto); stampa edita in origine quale tavola illustrativa nel testo di una pubblicazione specialistica, probabilmente della fine del '500; 

con stemma araldico impresso in alto a destra.

 

DI INTERESSE ARTISTICO E COLLEZIONISTICO

Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture e difetti vari marginali e così come visibili nelle immagini allegate; incisione ben impressa e di grande raffinatezza, ancora su foglio originario con scritte di testo impresse al verso.

(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intero foglio, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)

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   GREGORIO XII

Nato a Venezia intorno al 1325 e morto a Recanati nel 1417, appartiene al periodo finale del grande scisma d’Occidente. Alla morte del papa romano Innocenzo VII i cardinali romani avevano discusso sul fatto di procedere ad una nuova elezione per tentare prima possibile l’accordo con l’obbedienza avignonese, rappresentata da Benedetto XIII. Il timore di torbidi a Roma li indusse a eleggere da soli un nuovo papa. Entrati in conclave il 23 novembre 1406, essi sottoscrissero una "capitolazione", per cui l’eletto si impegnava a rinunciare alla dignità a patto che dall’altra parte si facesse lo stesso, e a entrare in trattative per una conferenza con il competitore. Il 30 novembre fu eletto all’unanimità il veneziano Angelo Correr, cardinale prete di S. Marco, che fu incoronato il 19 dicembre e prese appunto il nome di Gregorio XII. Egli entrò effettivamente subito in trattative con Benedetto XIII e con l’obbedienza avignonese per l’accordo.
Fu fissato come luogo d’incontro fra i due pontefici Savona, ma Gregorio, sospettando insidie e violenze, giunto a Lucca, non volle andare oltre; Benedetto XIII, a sua volta, si fermò a Porto Venere. Poiché nel frattempo aveva preso largo piede la teoria conciliare che subordinava l’autorità papale a quella del concilio ecumenico, e quindi voleva per mezzo di questo risolvere lo scisma, si ebbe nel 1408 la dichiarazione di neutralità fra i due papi da parte della Francia, della Germania e di altri Paesi. I cardinali romani si staccarono da Gregorio, e, incontratisi a Livorno con quelli avignonesi, che avevano a loro volta abbandonato Benedetto, si accordarono (29 giugno 1408) per un concilio generale, che venne fissato per il marzo 1409 a Pisa. Gregorio invece ne annunciò (6 luglio) uno suo per la Pentecoste 1409 in provincia di Ravenna o di Aquileia e, recatosi a Siena (14 luglio), creò là (19 settembre) dieci nuovi cardinali. Quindi, all’inizio di novembre si rifugiò a Rimini presso
Carlo Malatesta. Il Concilio di Pisa, riunitosi nel giorno stabilito, citò a comparire i due papi, dichiarandoli quindi contumaci per non aver accolto l’invito. In seguito il concilio dichiarò scismatici ed eretici i due papi e la sede vacante (5 giugno 1409). Procedette quindi all’elezione di Alessandro V, cui successe l’anno seguente Giovanni XXIII. Intanto Gregorio aveva aperto il 6 giugno 1409 il suo sinodo a Cividale del Friuli, in cui dichiarò di essere pronto ad abdicare, qualora anche gli altri due competitori avessero fatto lo stesso (5 settembre). Ma, essendo passati i Veneziani dalla parte del papa pisano, dovette fuggire travestito su navi napoletane, e si rifugiò a Gaeta. Al Concilio di Costanza, convocato da Giovanni XIII per l’energico intervento dell’imperatore Sigismondo, Gregorio mandò come legato il cardinale Giovanni Dominici, con la dichiarazione della rinuncia a patto che Giovanni e Benedetto rinunciassero ugualmente. Avvenuta poi la fuga, il processo, la deposizione e la sottomissione di Giovanni, Gregorio per mezzo del suo plenipotenziario Carlo Malatesta abdicò in seno al concilio (4 luglio 1415), dopo che il cardinale Dominici ebbe dichiarata la convocazione del concilio in suo nome. Gregorio fu nominato dal concilio cardinale vescovo di Porto e legato di Ancona. (dal web)

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