Irpinia, Pirrotti, Pregevole Santino d'Epoca, Decorativo, Da Collezione, Araldica
Valore stimato —€104.3
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(POMPILIO PIRROTTI)
BEATO
POMPILIO MARIA PIRROTTI
DA MONTECALVO IRPINO
S.i.t., s.d. (1896)
Cm.12,5x7; pp. 8; bross. edit. figurata.
Interessante edizione antica e d'epoca,
graziosa pubblicazione tascabile o ad uso "santino" devozionale,
contenente una Orazione al noto Beato irpino, a cura di Fra Agostino Bausa,
con anche una sintetica descrizione della cittadina di Montecalvo Irpino, città natale del beato Pirrotta, con anche una agiografia, il tutto a cura di D. Pompilio Can. Pirrotti, all'epoca parroco e Vicario in Montecalvo Irpino, ma anche pronipote del Beato;
presente una illustrazione del palazzo Pirrotti di Montecalvo, dove nacquè il Beato (immagine fotografica tratta da una foto di Nicola Susanna dei Marchesi di S. Eligio, parente del Beato;
sulla copertina anteriore è impressa una bella illustrazione cromolitografica a colori, con anche dorature, che mostra l'iconografia statuaria del Beato Pirrotti,
mentre sulla copertina posteriore è illustrato a colori con anche dorature il bellissimo stemma araldico di famiglia.
DI INTERESSE ARTISTICO, STORICO-LOCALE, DEVOZIONALE, ARALDICO, COLLEZIONISTICO
Buona conservazione generale, segni e difetti d'uso e d'epoca, sparse fioriture e usuali difetti vari marginali, timbretto exlibris; belle copertine a colori
meritevoli di essere inserite sotto passpartout ed incorniciate.
(le immagini allegate raffigurano alcuni particolari dell'intera pubblicazione, eventuali ulteriori informazioni a richiesta)
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Pompilio Maria Pirrotti, al secolo Domenico Michele Giovan Battista Pirrotti (Montecalvo Irpino, 29 settembre 1710 – Campi Salentina, 15 luglio 1766), fu un religioso italiano appartenuto all'Ordine delle Scuole Pie (Scolopi o Piaristi); è venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
Era figlio del nobile Girolamo Pirrotti e di Orsola Bozzuti.
Il 30 settembre ricevette il battesimo nella Chiesa Collegiata dell'Assunta di Montecalvo Irpino (Avellino, diocesi di Benevento); gli vennero dati i nomi di Domenico, Michele, Giovan Battista.
Entrato diciottenne nell'Ordine delle Scuole Pie (Scolopi, Piaristi), fondato da San Giuseppe Calasanzio nel 1617, assunse il nome di Pompilio, in ricordo del fratello morto in seminario.
Docente, sacerdote, predicatore popolare e di esercizi spirituali, non sempre venne compreso da superiori e autorità; girò per varie regioni d'Italia, producendo un vasto epistolario confidenziale e di direzione spirituale.
Il 2 febbraio 1727 vestì l'abito religioso degli Scolopi nel Noviziato di S. Maria di Caravaggio in Napoli e alla fine del primo anno di noviziato, ottenuta la dispensa del secondo anno di prova, il 25 marzo 1728 fece la professione solenne in Brindisi con i voti di povertà, castità, obbedienza e quello di istruire la gioventù secondo la Regola dell'Ordine, cambiando nel contempo il nome in Pompilio Maria.
Da Napoli fu poi inviato a Chieti per continuare gli studi di filosofia, ma ammalatosi e nella speranza che il cambio di clima avrebbe potuto giovargli, fu trasferito a Melfi (Potenza) dove proseguì con successo gli studi sacri e profani. Nel 1733, con la fama di teologo e non ancora sacerdote, andò a Turi (Bari), dando inizio all'insegnamento delle lettere e a quello di educatore della gioventù.
Rientrato nel Regno di Napoli, fu assegnato alla Casa Scolopica di Campi Salentina (Lecce), in qualità di Superiore e di Maestro dei Novizi. Durante la carestia distribuiva "fettoline di pane" ai poverelli.
Propagatore della devozione al Sacro Cuore di Gesù (ne scrisse la prima novena in Italia), all'eucaristia e alla Beata Vergine Maria, che chiamava "Mamma Bella",[1] diffuse la pia pratica della Via Crucis. È detto anche "martire del confessionale", dal quale venne tratto quasi esanime. Pompilio morì il 15 luglio 1766 nella città salentina.
Fu beatificato nella Basilica di San Pietro da papa Leone XIII nel 1890. Lo stesso pontefice ne scrisse l'inno ufficiale in latino.
Il 19 marzo 1934 papa Pio XI lo ha canonizzato. La sua memoria liturgica cade il 15 luglio, giorno della morte.
Le sue spoglie sono state conservate in Puglia, nella chiesa dello Spirito Santo, ora Santuario di San Pompilio a Campi Salentina fino agli inizi di agosto 2010 , dove nel 1966 si fecero solenni festeggiamenti per il secondo centenario della morte. Nel biennio 2004-2005 si sono celebrati i festeggiamenti per il settantesimo anniversario della canonizzazione, con convegni e manifestazioni, tra cui lo straordinario evento della traslazione delle reliquie al paese irpino.
Il 2 luglio 2006, in un parco della città di Campi, gli venne dedicato un monumento: la figura del santo che dona il pane a due bambini poveri, segno della grande vocazione che San Pompilio perseguì nella sua vita. Il 2010, terzo centenario dalla nascita, è stato indicato come anno pompiliano.
Dall'agosto 2010 le spoglie del Santo Irpino sono tornate definitivamente alle origini della nascita nella zona tra San Nicola a Trignano e Montecalvo Irpino con grandissima festa e movimento di folla dei fedeli.
- ^ P.Alfonso Mistrangelo delle Scuole Pie , Il Beato Pompilio Maria Pirrotti delle Scuole Pie , Firenze, Tipografia A.Ciardi:
- A Lanciano fa di notte improvvisamente suonare le campane per chiamare alla Chiesa. [....] [egli ] invita a pregare "Mamma bella" che li liberi dal terremoto imminente [...] quei di Lanciano per lui n'escono salvi ed illesi;
- Ad una madre cade il bambino nell'acqua di un pozzo; P.Pompilio s'affaccia al pozzo, fa un segno di croce e [...] dice «bisogna supplicar Mamma bella»: l'acqua si solleva fino all'orlo del pozzo e riporta il bimbo alla madre;
- Poco innanzi [del giorno della sua morte] avea già detto che «dovea fare un viaggio lungo lungo» che «Mamma bella lo invitava a partire» e, pei corridoi del Collegio s'era visto ballare per allegrezza gridando «Paradiso! Paradiso!» (dal web)